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domenica 26 maggio 2013

ODISSEA - Odissea - 1973 - pagina aperta a tutti i visitatori


Musica a denominazione di origine controllata
Prima release rippata da vinile originale
Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Quintetto biellese nato come Pow-Pow, cambiò nome in Odissea nel 1972.  L'anno successivo realizzò questo album  ed un singolo. Buoni testi e arrangiamenti tra prog e rock più classico. Dopo aver partecipato ad alcuni festival dell'epoca il gruppo si sciolse. Gli  Odissea rientrano senza ombra di dubbio nella categoria dei gruppi più sottovalutati del periodo d’oro del rock progressivo italiano.

Odissea - 01 - Unione
Odissea - 02 - Giochi nuovi carte nuove
Odissea - 03 - Crisalide
Odissea - 04 - Cuore di rubino
Odissea - 05 - Domanda
Odissea - 06 - Il risveglio di un mattino
Odissea - 07 - Voci
Odissea - 08 - Conti e numeri

Formazione 
Roberto Zola (voce, chitarra), Luigi "Jimmy" Ferrari (chitarra), Ennio Cinguino (tastiere), Alfredo Garone (basso), Paolo Cerlati (batteria), Simona (voce della bambina)

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domenica 19 maggio 2013

AA.VV. - Parco Lambro - 1976 - pagina aperta a tutti i visitatori


Musica a denominazione di origine controllata
Prima release rippata da vinile originale
Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Side A (traccia unica)
Musica spontanea
Questa casa non la mollerò (Ricky Gianco)
Musica Ribelle  (Eugenio Finardi)
Assemblea
Cuba sì, yankee no (Carrozzone)
Monzu lu povireddu (Taberna Mylaensis)
Cavalcata Solare (Agorà)
Assemblea

Side B (traccia unica)
Tarantella dei baraccati (Canzoniere del Lazio)
Assemblea
Yust a little bet on the curve (Sensation Fix)
L'alba nei quartier i (Tony Esposito)
Assemblea
Cardini,solfeggio parlante (Paolo Castaldi)
Gerontocrazia (Area)
Jam session collettiva

Album tratto da registrazioni dal vivo dalla "VI  Festa del proletariato giovanile" svoltasi a Milano, al Parco Lambro dal 26 al 29 giugno 1976. L'album è un documento fedele, interessante  e forse anche un po’ noioso  di cosa fossero i festival all'aperto alla metà degli anni '70, con il sopravvento dei forti contenuti politici sulla musica.  Sono presenti qui alcuni buoni brani di rock e prog (Sensations' Fix, Ricky Gianco, Eugenio Finardi), folk (Taberna Mylaensis e Canzoniere del Lazio), jazz-rock (Area, Toni Esposito e Agorà), canzoni di protesta (Carrozzone) e avanguardia (Paolo Castaldi), con la musica intervallata da estratti parlati tratti dai vari incontri tenuti nei quattro giorni del festival.

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domenica 14 aprile 2013

ERA DI ACQUARIO - Antologia - 1973 - pagina aperta a tutti i visitatori


Musica a denominazione di origine controllata
Prima release rippata da vinile originale
Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Il terzetto dell'Era di Acquario si forma a Palermo sul finire degli anni' 60 e conquista in breve tempo il titolo di uno dei pochi gruppi prog importanti della Sicilia. Attivissimi sin dalla loro nascita, vengono scritturati nel 1972 dalla RCA che produce i loro due 45 giri e l’unico lp "Antologia"  (che non è un'antologia anche se il titolo richiama). L'album può essere una delusione per gli appassionati di prog, essendo quasi completamente basato su chitarra acustica e flauto che creano ballate e atmosfere soft come nell'etereo strumentale Campagne siciliane. Racchiude 10  tracce per la durata di 30’. Da ascoltare "Geraldine" che ricorda molto il sound rock dei "New Trolls", "Padre Mio" come sperimentale canzone new age, "Idda" la ballata in dialetto siciliano e "Vento d'Africa" gioco fra chitarra acustica e dolce flauto. All'uscita di questo lavoro, la band siciliana non spopolò come altri gruppi prog ben più agguerriti. Grazie alla casa discografica riuscì a  farsi ascoltare in alcune trasmissioni radiofoniche dell'epoca.

01 - era di acquario - campagne siciliane
02 - era di acquario - padre mio
03 - era di acquario - idda
04 - era di acquario - solitudine
05 - era di acquario - vento d'africa
06 - era di acquario - monika aus wien
07 - era di acquario - l'indifferenza
08 - era di acquario - fuori al sole
09 - era di acquario - geraldine
10 - era di acquario - statale 113

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sabato 23 febbraio 2013

UT NEW TROLLS - Do ut des - 2013 - pagina aperta a tutti i visitatori

Musica a denominazione di origine controllata
Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Dopo il successo del primo CD 'Live in Milano' e del tour in Giappone nel 2012, la band composta da Gianni Belleno (batteria, voce), Maurizio Salvi (tastiere e cori), Alessandro Del Vecchio (voce e tastiere), Claudio Cinquegrana (chitarra, cori), Anna Portalupi (chitarra, basso), presenta un album di brani inediti. Il suono avvolgente e l'impasto vocale sono la conferma della vitalità della band. Le musiche e i testi sono firmati da Gianni Belleno e Maurizio Salvi, tranne 'Can't Go On' con testo inglese di Alessandro Del Vecchio, magnificamente interpretato da Fergie Frederiksen, una delle principali voci dei Toto. 

ut new trolls - 01 - Paganini
ut new trolls - 02 - Per ogni lacrima
ut new trolls - 03 - La luce di Vermeer 
ut new trolls - 04 - Oltre il cielo
ut new trolls - 05 - Rispettare può salvare
ut new trolls - 06 - Do ut des
ut new trolls - 07 - Sarà per noi
ut new trolls - 08 - Siamo ancora qui
ut new trolls - 09 - Sporca politica
ut new trolls - 10 - Can’t go on 

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sabato 2 febbraio 2013

LIBRA - Musica e parole - 1975 - pagina aperta a tutti i visitatori


Musica a denominazione di origine controllata
Prima release rippata da vinile originale
Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

I Libra si formano a Roma nel 1973 con elementi dei Logan Dwight, del Buon Vecchio Charli e altri, sono un gruppo musicale jazz-rock-prog italiano. 
Il loro primo album “Musica e parole” esce nel febbraio 1975, un album essenzialmente rock con largo uso di parti acustiche e qualche influenza jazz-rock-  Musica e parole ha qualcosa della PFM e alcuni momenti in stile prog interessanti, come il lungo brano di 13 minuti che chiude il disco, Inquinamento (cantato in romanesco). Il disco venne promosso con un tour di supporto al Banco del Mutuo Soccorso. Nel 1975 esce anche la versione statunitense di "Musica e parole" con il nome "Libra" e nel 1977 "Winter day's nightmare" sempre per il mercato americano.  
Rientrati in patria al termine della loro avventura oltre oceano rientrano in sala di registrazione per incidere la colonna sonora del film horror di Mario Bava "Shock". 
Il gruppo si scioglie nel 1977.


Libra - 01 - Nato oggi 
Libra - 02 - a) Il Tempo è un buon amico b) Forse è furia
Libra - 03 - Beyond the fence 
Libra - 04 - Musica e parole
Libra - 05 - Pegno d'amore
Libra - 06 - Inquinamento

Formazione 
Federico D'Andrea (voce, chitarra)
Nicola Di Staso (chitarra, voce)
Sandro Centofanti (tastiere)
Dino Cappa (basso, voce)
David Walter (batteria, percussioni)

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domenica 16 settembre 2012

IL GIRO STRANO - La divina commedia - 1973 - pagina aperta a tutti i visitatori


Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70


Il gruppo si forma a Savona nell’estate del 1971 ed inizia a farsi notare in vari importanti raduni pop tra cui quello di Villa Pamphili e il Pop Meeting di Genova. E’ un'altra di quelle formazioni che non riuscì mai a pubblicare un Lp durante la propria attività. Il loro unico album, è questa raccolta di registrazioni risalenti al periodo ’72-’73  rimaste per 20 anni in naftalina; verranno recuperate nel 1992 dalla Mellow Records che le ricompatterà in questo vinile. E’ un buon album dove spicca la presenza dell'hammond, delle chitarre elettriche ed a volte del sassofono (qualche apparizione anche di un flauto), con pezzi belli, un buon cantato (in italiano) ed un buon tappeto musicale ad accompagnarlo. Peccato per la scarsa qualità di registrazione di alcuni brani (gli ultimi tre, perché i primi sono registrati in modo decente). In definitiva è un album di buona fattura. Di questo lavoro ben pochi se ne occuparono, relegando la formazione alla stessa oscurità in cui trascorse la sua esistenza. 


Il giro strano - 1 - Il 13° transistor
Il giro strano - 2 - Il corridoio nero
Il giro strano - 3 - Il vecchio old sea
Il giro strano - 4 - la divina commedia:
   a) Inferno
   b) A riveder le stelle
   c) Purgatoria
   d) Paradiso
Il giro strano - 5 - Il pianeta della verità

Mirko Ostinet: Voce
Mariano Maio: Sax/Flauto
Mario Pignata: Basso/Chitarra
Delio Sismondo Batteria
Valentino Vecchio Chitarra
Alessio Feltri Tastiere   


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domenica 26 agosto 2012

AA.VV - Rock progressivo italiano – I capostipiti – 2006 - pagina aperta a tutti i visitatori


Rock progressivo italiano, un ritorno agli anni ‘70


01 - Osanna - Vado verso una meta 1971
02 - Delirium – Deliriana  1971
03 - New Trolls - Venti o cent'Anni 1971
04 - Quella Vecchia Locanda - Il cieco  1972
05 - Raccomandata Ric. Ritorno - Un palco di marionette 1972
06 - Area - Gioia e rivoluzione 1974
07 - Panna Fredda - Scacco al re lot  1971
08 - Le Orme - Gioco di bimba  1972
09 - Procession - Ancora una notte 1972
10 - Metamorfosi – Sfruttatori  1973
11 - Genco Puro & Co. – Nebbia 1972
12 - Osage Tribe - Arrow head 1972
13 - Libra – Shock  1977
14 - Cherry Five - Country graveyard  1977
15 - Motowns - A trip around the world 1971



CD allegato al libro “Rock Progressivo Italiano - The Complete Discography” edito nel 2006. Pubblicazione completa ed esaustiva, con immagini delle copertine dei dischi e  rare foto degli artisti  di quella che fu la corrente musicale più artistica, elaborata e libera da schemi che l'Italia della musica abbia mai prodotto a livello discografico. La tracklist è una compilation assai rappresentativa di ciò che è stato questo fenomeno musicale degli anni '70 che tutto il mondo ci invidia. Spazia attraverso alcuni gruppi maggiori come Le Orme, i New Trolls, gli Area e gli Osanna e  gruppi minori ma altrettanto validi se avessero continuato nella loro carriera musicale. Band che rispondono al nome di Quella Vecchia Locanda, Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, Libra, Osage Tribe, Panna Fredda e Cherry Five. Sono anche presenti gruppi che si sono riuniti negli ultimi anni tornando a incidere album più o meno interessanti come Metamorfosi e Delirium.


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sabato 4 agosto 2012

UT NEW TROLLS - Uno tempore - live in Milano - 2012 - pagina aperta a tutti i visitatori


Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70


01 - Studio - XXII strada (Live) 
02 - L'amico della porta accanto (Live) 
03 - Nato adesso (Live) 
04 - C'é troppa guerra (Live) 
05 - Lying Here (Live) 
06 - I cavalieri del lago dell'Ontario (Live) 
07 - Chi mi può capire (Live) 
08 - Paolo e Francesca (Live) 
09 - Introitus infernalis (Live) 
10 - Bright Lights (Live) 
11 - Concerto grosso 1 - Allegro (Live)



“Live in Milano” è il nome del primo cd live della band UT, l'anima prog dei New Trolls, interamente registrato il 30 marzo 2012 al Teatro Smeraldo di Milano in occasione del concerto-evento NOTTE NEW TROLLS. Sono presenti alcuni dei brani più famosi del repertorio progressive della storica band genovese come ad esempio: L'amico della porta accanto, Improvvisazioni nella sala vuota, Paolo e Francesca e in più Concerto Grosso n.1 – allegro. Provate a nominare la parola "Ut – New Trolls” a qualsiasi appassionato di progressive rock. La sua memoria scatterà subito a quel mitico 1972 e a uno dei migliori album dei New Trolls. Oggi come allora ci sono Gianni Belleno e Maurizio Salvi, insieme in questo nuovo progetto.


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domenica 24 giugno 2012

LEO NERO - Vero - 1976 - pagina aperta a tutti i visitatori


Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

01 - leo nero - scarpette di raso blu
02 - leo nero - sono stanco anche io
03 - leo nero - la luce
04 - leo nero - tu ti ricorderai di me
05 - leo nero - la bambola rotta
06 - leo nero - tastiere isteriche
07 - leo nero - il castello
08 - leo nero - la discesa nel cervello
09 - leo nero - r.n' roll cat
10 - leo nero - una gabbia per me

Il cantante e tastierista Gianni Leone è probabilmente una delle figure più importanti di tutto il Prog italiano d’avanguardia. Tentò una carriera da solista con il nuovo nome di Leo Nero dopo lo scioglimento del suo gruppo Il Balletto di Bronzo; il risultato fu un bel disco, Vero, pubblicato dalla Harvest nel 1977 e registrato un anno prima a New York. Prima e unica incisione dell’artista. Lasciò la scena musicale negli anni '80, tornando con una nuova edizione del Balletto di Bronzo e un nuovo CD alla fine degli anni '90. 
L'album "Vero"  è interamente suonato e cantato dallo stesso Leo, e nonostante alcune canzoni di stampo più commerciale, contiene degli ottimi brani nello stile del suo gruppo precedente, come La discesa nel cervello, Il castello e l'intenso brano di chiusura Una gabbia per me. Ovviamente il suono è basato principalmente sulle tastiere, ma Leone suona anche batteria, parti di basso con il minimoog ed anche la chitarra in alcuni brani.

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domenica 10 giugno 2012

GOBLIN - Profondo rosso - 1975 - pagina aperta a tutti i visitatori



Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Goblin è il nome di un gruppo italiano di rock progressivo creato da Claudio Simonetti e Massimo Morante nel 1973, noto soprattutto per le colonne sonore, in particolare di film di Dario Argento. Il gruppo è ancora in attività. "Profondo rosso" è probabilmente il thriller più celebre del regista Dario Argento. Altrettanta fama ebbe la colonna sonora realizzata dai Goblin, compositori delle musiche insieme al "maestro" jazz Giorgio Gaslini. Nonostante evidenti allusioni a modelli musicali in voga all'epoca, l'album rappresenta una sapiente mistura di hard, progressive, gothic, jazz e fusion, in grado di ritrarre alla perfezione le atmosfere mozzafiato del film. Il  successo dell'album è stato attribuito alla pellicola cinematografica, ciò è innegabile, ma le cifre sono parlano chiaro: "Profondo rosso" dei Goblin vendette quasi 4 milioni di copie!
Qui presentiamo l'edizione originale tratta dal vinile (1975) con 7 tracce, non l’edizione rimasterizzata in cd (2005) con 28 tracce comprendente le versioni diverse dei brani che accompagnavano la pellicola. Un gran bel disco, originale per la novità dei suoni, delle soluzioni musicali e delle atmosfere che sa creare.
Recensione rete.

Formazione:
Claudio Simonetti - tastiere
Massimo Morante - chitarre, voce
Fabio Pignatelli - basso
Walter Martino - batteria e percussioni

Goblin 1- Profondo rosso
Goblin 2 - Death dies
Goblin 3 - Mad puppet
Goblin 4 - Wild session
Goblin 5 - Deep shadows
Goblin 6 - School at night
Goblin 7 - Gianna


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domenica 3 giugno 2012

FESTA MOBILE - Diario di un viaggio - 1973 - pagina aperta a tutti i i visitatori


Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70
I Festa Mobile era un gruppo barese dei primi anni '70, presenti in molte rassegne di rock progressivo dell'epoca, si affermarono al 2° Festival d'Avanguardia di Napoli.  Sono riusciti nella loro carriera musicale a produrre un unico album “Diario di viaggio della Festa Mobile” registrato con la RCA nel 1973, un concept album dove regna un'ottima melodia orecchiabile accompagnata da una bellissima voce. Atmosfere cupe e panorami sonori da adattare per chi vuole viaggiare mentalmente sognando un'avventura fatta da maghi e terre lontane.  n album emblematico che racconta di un immaginario viaggio e dove primeggiano fraseggi tra chitarra e tastiere. I brani risultano decisamente validi, orecchiabili e suonati con intelligenza e passione.
Recensione rete

Formazione:
Renato Baldassarri (voce)
Giovanni Boccuzzi (tastiere)
Alessio Alba (chitarra)
Francesco Boccuzzi (basso, tastiere)

Festa mobile - 01 - La corte di Hon
Festa mobile - 02 - Canto
Festa mobile - 03 - Aristea
Festa mobile - 04 - Ljalja
Festa mobile - 05 - Ritorno


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sabato 26 maggio 2012

DELIRIUM - 1972 - Lo scemo e il villaggio - pagina aperta a tutti i visitatori

Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Per la storia del gruppo vedi le presentazioni fatta in precedenza. Il secondo album dei Delirium “Lo scemo e il villaggio “ viene pubblicato nel 1972, quando il leader del gruppo Ivano Fossati decide di intraprendere la carriera solista, e viene sostituito da Martin Frederick Grice. L'album conserva l'indiscutibile perizia tecnica dei primi Delirium, i quali erano degli appassionati cultori di jazz. I temi musicali hanno effettivamente quell'impronta jazz e, se non fosse per l'assenza di Ivano, potrebbero benissimo essere ricondotti alla qualità di Dolce acqua. In sintesi, anche se "Lo Scemo e Il Villaggio" resterà sempre "il primo album senza Fossati", è nel complesso un prodotto tutt'altro che disprezzabile. Otto intensi brani per 37 minuti di grande musica dove prevale una certa dominanza del flauto e del sax che esplorano la melodia tendenzialmente più rispetto al jazz e alla musica etnica che a quella psichedelica. è molto folk! La canzone "La Mia Pazzia" è l'unica grande canzone pop dell'album ma se si ascolta tutto si notano certi momenti di pesante grande progressive. La canzone d'apertura è "Villaggio": un eccellente lavoro strumentale fatto da piano e flauto.
Recensione rete.

Formazione
- Martin Frederick Grice - Saxofono, Flauto, Voce
- Mimmo Di Martino - Chitarra Acustica, Voce track 4,6,8
- Marcello Reale - Basso, Contrabbasso, Voce
- Peppino Di Santo - Batteria, Percussioni, Gong, Voce track 2
- Ettore Vigo - Tastiere, Organo, Voce

Delirium - 01 - Villaggio
Delirium - 02 - Tremori antichi
Delirium - 03 - Gioia, disordine, risentimento
Delirium - 04 - La mia pazzia
Delirium - 05 - Sogno
Delirium - 06 - Dimensione uomo
Delirium - 07 - Culto disarmonico
Delirium - 08 - Pensiero per un abbandono

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domenica 20 maggio 2012

LATTE E MIELE - Passio secundum mattheum - 1972 - pagina aperta a tutti i visitatori

Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Latte e Miele, è un gruppo genovese fondato nel 1971.  Nel 1972 viene pubblicato il loro primo album "Passio secundum Mattheum", il lavoro tratta la storia del Messia nelle sue fasi salienti del Vangelo che vanno da "Il giorno degli azzimi" a "Il calvario" passando per "L' ultima cena" e "Giuda". Il prodotto appare da subito interessante, con un' ottima produzione alle spalle, palpabile nei momenti più sinfonici dell'opera, già a partire dalla splendida "Introduzione" dove si avverte un' atmosfera mistica che inevitabilmente condizione tutte le tracce. Un'opera rock con un narratore e parti vocali soliste e corali che commentano lo svolgersi dell'azione. I testi sono tratti dal "Vangelo secondo Matteo". L'album, che vede la presenza di elementi del coro del Teatro alla Scala di Milano, viene presentato il 20 febbraio del 1973 al Teatro Pontificio Oratorio di San Pietro di Roma insieme ad elementi del coro dell'Opera di Roma e con Oreste Lionello nelle vesti dell'evangelista. Il gruppo è ancora in attività.
Recensione rete.

Formazione:
- Marcello Giancarlo Dellacasa: chitarre, violino, contrabbasso, voce
- Oliviero Lacagnina: tastiere, clavicemballo, celeste, Moog, archi, voce
- Alfio Vitanza: tamburi, bongo, timpani, campane, frusta, flauto, voce

01 - latte e miele - introduzione
02 - latte e miele - il giorno degli azzimi
03 - latte e miele - ultima cena
04 - latte e miele - getzeman
05 - latte e miele - il processo
06 - latte e miele - i testimoni (1° parte)
07 - latte e miele - i testimoni (2° parte)
08 - latte e miele - il pianto
09 - latte e miele - giuda
10 - latte e miele - il re dei giudei
11 - latte e miele - il calvario
12 - latte e miele - il dono della vita
13 - latte e miele - mese di maggio

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domenica 6 maggio 2012

DALTON - Riflessioni: idea d'infinito - 1973 - pagina aperta a tutti i visitatori

Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70
 I Dalton si formano nel 1966 nella zona di Brescia, su iniziativa di Rolando Belli e Mimmo Saponaro provenienti dal gruppo "gli Apostoli"; debuttano nel 1967 col disco Monia, nel 1969 incidono una versione in italiano di Venus, nel 1970 entra nel gruppo Mauro Pagani. Fine 1970 Mauro Pagani lascia il gruppo per unirsi con i Quelli e così i Dalton si sciolgono. Per sfruttare la popolarità raggiunta dal gruppo, il manager formerà poi con altri musicisti un nuovo gruppo "i Dalton". Nel 1973 esce il loro album d'esordio “Riflessioni: Idea d'infinito”, ha una durata di appena 28 minuti, ciò nonostante è considerato un ottimo lavoro nella scena progressive rock, con il quale si conquisteranno la targa d’oro al Festival della Musica Pop di Zurigo. “E pensare che siamo nati per fare cose più grandi…” questa strofa, estratta da “Dimensione lavoro” ultima traccia dell’album, ben riflette le aspirazioni che animano le composizione artistiche ed intellettuali del Progressive italiano ed internazionale degli anni Settanta, aspirazioni che nascono dal bisogno di dare un senso alle lotte per i diritti dei lavoratori che fanno da sfondo al decennio. Il gruppo produsse nel ’74 il lavoro “Argitari” e si sciolse poi nel 1977.
Recensione rete.

Formazione:
Temistocle Reduzzi: tastiere, voce
Aronne Cereda: chitarra, voce
Alex Chiesa: flauto, voce
Rino Limonta: basso, voce
Walter "Tati" Locatelli: batteria, voce

Dalton - 01 - Idea d'infinito
Dalton - 02 - Stagione che muore
Dalton - 03 - Cara Emily
Dalton - 04 - Riflessioni
Dalton - 05 - Un bambino, un uomo, un vecchio
Dalton - 06 - Dimensione lavoro
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lunedì 30 aprile 2012

CORTE DEI MIRACOLI - Corte dei miracoli - 1976 - pagina aperta a tutti i visitatori


La Corte dei Miracoli si forma a Savona nel 1973, è' del 1976 l'unico album pubblicato dal gruppo e si chiama appunto, "Corte Dei Miracoli", realizzato con l'aiuto del chitarrista dei New Trolls Vittorio De Scalzi (che era anche coinvolto nella gestione della casa discografica).  Il gruppo continuò a suonare fino all'estate del 1976 e si sciolse.  l disco comprende cinque brani per un totale di circa 40 minuti e almeno nella prima parte, colpisce per freschezza e dinamica. Il  brano “... E verrà l’uomo” lascia piacevolmente sorpresi, palleggiato com’è tra una curiosa sequenza iniziale ed il raggiante assolo di Vittorio de Scalzi. Purtroppo i motivi di interesse si esauriscono in questo inizio poiché nel proseguo insiste su pop sinfonico e di imbarazzante cantato.
Recensione rete.

Formazione:
- Graziano Zippo: voce,
- Alessio Feltri: tastiere,
- Riccardo Zegna: pianoforte
- Gabriele Siri: basso
- Flavio Scogna: batteria
 (special guest Vittorio De Scalzi alla chitarra)

Corte dei miracoli  - 01 - ... e verrà l'uomo
Corte dei miracoli  - 02 - Verso il sole
Corte dei miracoli  - 03 – Una storia fiabesca
Corte dei miracoli  - 04 - Il rituale notturno
Corte dei miracoli  - 05 – I due amanti
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domenica 15 aprile 2012

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA - Contaminazione - 1973 - pagina aperta a tutti i visitatori



Rock progressivo italiano, un ritorno agli anni ‘70.

Il Rovescio della Medaglia si formò a Roma verso la fine del 1970 dallo scioglimento del gruppo beat I Lombrichi. La loro prima apparizione fu al Festival Pop di Viareggio nel 1971. Nel 1973 Il Rovescio realizzò il terzo album “Contaminazione”, con l'aiuto del compositore argentino Luis Enriquez Bacalov, che aveva già lavorato con i New Trolls per il loro Concerto Grosso e con gli Osanna. L'album è in stile molto vicino al prog sinfonico, e venne anche registrato in una versione cantata in inglese, pubblicata in diversi paesi stranieri, nel tentativo di lanciare il gruppo all'estero. L'album in inglese vene pubblicato anche in Italia solo nel 1975, quando il gruppo si era già sciolto. Contaminazione fa riferimento al prog sinfonico specialmente nell'inserimento del clavicembalo di Johann Sebastian Bach: il titolo completo dell'album è infatti Contaminazione di alcune idee di certi preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato di J.S. Bach. Chi si accosta a questo album con pazienza e un po' di ottimismo, vi scoprirà un capolavoro.
Recensione rete.

Il rovescio della medaglia - 01 - Absent for this consumend World
Il rovescio della medaglia - 02 - Ora non ricordo piu
Il rovescio della medaglia - 03 - Il suono del silenzio
Il rovescio della medaglia - 04 - Mi sono svegliato e..ho chiuso gli occhi
Il rovescio della medaglia - 05 - Lei sei tu: Lei
Il rovescio della medaglia - 06 - La mia musica
Il rovescio della medaglia - 07 - Johann
Il rovescio della medaglia - 08 - Scotland Machine
Il rovescio della medaglia - 09 - Cella 503
Il rovescio della medaglia - 10 - Contaminazione 1760
Il rovescio della medaglia - 11 - Alzo un muro elettrico
Il rovescio della medaglia - 12 - Sweet Suite
Il rovescio della medaglia - 13 - La grande fuga

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domenica 1 aprile 2012

ALLUMINOGENI - Scolopendra - 1972 - pagina aperta a tutti i visitatori



Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Gli Alluminogeni sono stati un trio torinese formato nel 1970 dal tastierista Alluminio (che diede nome al gruppo), dal batterista Ostorero con l'apporto di diversi chitarristi (Guido Maccario, Aldo, Andrea Sacchi, Piero Tonello, infine Enrico Cagliero). Breve la loro vita canora, solo un paio d'anni e dalla produzione limitata ad alcuni singoli ed un solo album, “Scolopendra”, uscito quando il gruppo si era già sciolto. La prima facciata di “Scolopendra” contiene quattro brani con molte parti cantate ed è più leggera; la seconda è più strumentale e migliore nel confronto. Nonostante il lungo tempo speso a provare i brani dell'album, il gruppo fu totalmente insoddisfatto del lavoro di produzione fatto dalla casa discografica, che aveva cercato di renderlo più commerciale, e questo fu uno dei motivi per il rapido scioglimento.
Recensione ricavata dalla rete.


Formazione:
- Patrizio Alluminio (tastiere, voce)
- Enrico Cagliero (chitarra, basso)
- Daniele Ostorero (batteria)

Tracklist
Alluminogeni - 01 - La natura e l'universo
Alluminogeni - 02 - Scolopendra
Alluminogeni - 03 - Che fumo c'è
Alluminogeni - 04 - La stella di Atades
Alluminogeni - 05 - Thrilling
Alluminogeni - 06 - Cosmo
Alluminogeni - 07 - Pianeta

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domenica 25 marzo 2012

CAPSICUM RED - Appunti per un'idea fissa - 1972 - pagina aperta a tutti i visitatori



Più che per la loro carriera, i Capsicum Red si ricordano per il fatto che il loro chitarrista, Red Canzian, è entrato a far parte dei Pooh come bassista, e Paolo Steffan darà vita al duo Genova & Steffan. I Capsicum Red era un gruppo trevigiano, rimasto piuttosto in ombra nella loro breve esistenza. Nel 1971 fa uscire il suo primo singolo, “Ocean”, che diviene anche la sigla della trasmissione televisiva “...e ti dirò chi sei”. Subito dopo viene inciso un altro singolo, “Tartan”, ma il tipo di musica di entrambi è ancora lontano dalle atmosfere progressive, che arriveranno invece nel 1972 con la realizzazione dell'album “Appunti per un'idea fissa”. Nel 1973, senza aver raccolto grandi consensi, il gruppo si scioglie. L'album "Appunti per un'idea fissa" nella prima facciata è completamente occupato dalla rivisitazione in chiave rock della "Patetica" di Beethoven in cui si intravedono le indiscutibili virtù strumentali del quartetto. Tutto questo pastone timbrico si ravvisa anche nel secondo lato, dove gli strumenti della classicheggiante "Lo spegnifuoco" e il canto della più evocativa "Equivoco", vengono svilite da un suono confuso in cui le dominanti medie sottraggono corpo e dinamica a tutto il lavoro delle frequenze più estreme, sia basse che acute. La melodica "Rabbia e poesia" che lascia più spazio agli strumenti mediani dello spettro acustico (chitarra, voce, piano), ne esce un po’ meno penalizzata anche se non risparmia all'ascoltatore un bel salto sulla sedia quando interviene la piena orchestra finale. Chiude il disco la splendida "Corale".
Recensione rete


Formazione:
- Bruno "Red" Canzian (chitarra, voce)
- Mauro Bolzan (tastiere)
- Paolo Steffan (basso, voce, piano)
- Roberto Balocco (batteria)

01 - capiscum red - patetica
02 - capiscum red - lo spegnifuoco
03 - capiscum red - equivoco
04 - capiscum red - rabbia & poesia
05 - capiscum red - corale
06 - capiscum red - tarzan
07 - capiscum red - shangrj-lá
08 - capiscum red - ocean
09 - capiscum red - she's a stranger

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domenica 4 marzo 2012

ATLANTIDE - Francesco ti ricordi - 1976 - pagina aperta a tutti i visitatori



Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Il gruppo degli Atlantide si formò nel 1973, composto dai quattro fratelli Sanseverino originari di Cirigliano (MT), un paesino lucano da cui partirono nei primi anni '70 per trasferirsi in Germania. Il gruppo era già attivo musicalmente in Italia prima del 1973 sotto altro nome ed era solito comporre oltre che suonare le proprie stesse musiche. Caratterizzati da un suono vicino all'hard rock britannico e tedesco del periodo, mantengono i testi delle loro canzoni in italiano e come anche altri gruppi italiani del tempo vanno ad inserirsi con il loro stile nel filone del rock progressivo italiano. Nel 1976 pubblicano con una autoproduzione il loro LP di esordio dal titolo "Francesco ti ricordi", avvalendosi anche dell'appoggio di un'etichetta privata tedesca. L'album vede la pubblicazione in tiratura limitata diventando quindi un vero e proprio oggetto di culto per i collezionisti del genere.
Continuarono a fare concerti di rock progressivo fino alla fine degli anni '70, dopodiché essendo cambiate anche le tendenze del panorama musicale scelsero di suonare anche una musica più orecchiabile fino al 2002, anno del loro ultimo spettacolo. L'album "Francesco ti ricordi" è caratterizzato dal suono in primo piano delle chitarre distorte e dell'organo a cui fa da base un accompagnamento di basso e batteria decisamente sostenuto. Il suono presenta una sua unità dovuta anche al fatto che i quattro fratelli sono cresciuti assieme ascoltando e suonando la stessa musica. Come si riscontra in altri brani che riempivano la scena musicale italiana di quegli anni, i testi a volte ermetici sono impregnati di argomenti che ruotano sui problemi giovanili, sulle domande che i giovani si pongono, sui valori della vita.
Recensione rete

Formazione
- Domenico Sanseverino: voce, chitarra
- Leonardo Sanseverino: organo, sintetizzatore
- Mario Sanseverino: basso
- Matteo Sanseverino: batteria

01 - atlantide - l'uomo ed il cane
02 - atlantide - sporcandosi di sangue
03 - atlantide - quanda la luna
04 - atlantide - se perdessi la vita cosi
05 - atlantide - il pagliaccio
06 - atlantide - francesco ti ricordi

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sabato 25 febbraio 2012

AREA - Caution radiation area - 1974 - pagina aperta a tutti i visitatori



Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70

Degli Area si è già parlato nella presentazione del primo disco “Arbeit macht frei” del 1973. Caution Radiation Area è il secondo disco pubblicato nel 1974, dopo l'uscita del sassofonista Victor Edouard Busniello e del bassista Patrick Djivas e dell’arrivo di Ares Tavolazzi. Con questo disco gli Area approdano alla formazione storica, a cui si devono i 6 album registrati fra il 1974 e il 1977. In “Caution radiation area” il suono ne risulta più compatto e più estremo, sperimentale fino alla violenza sonora in “Lobotomia” dedicata alla terrorista Ulrike Meinhof, con aperture alla musica medio-orientale e sonorità orecchiabili in “Cometa rossa”. Atmosfere industriali all'inizio di “Crescita zero” denunciano l'alienazione della vita metropolitana, la mercificazione dell'individuo nell'ottica della produzione e del lavoro. Inquietanti, visionari, gli Area sembrano assalire l'ascoltatore con l'impatto di un pugno nello stomaco.
Recensione rete.

Formazione
Demetrio Stratos - voce, organo, percussioni, tamburello.
Ares Tavolazzi - basso, trombone, contarabasso
Paolo Tofani - chitarra, fluto, sintetizzatori
Patrizio Fariselli - tastiere, sintetizzatori, moog
Giulio Capiozzo - batteria, percussioni

Area - 01 - Cometa rossa
Area - 02 - ZYG (crescita zero)
Area - 03 - Brujo
Area - 04 - Mirage
Area - 05 - Lobotomia

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